Ci sono situazioni difficili che ci troviamo ad affrontare per forza. A volte sono alla nostra portata, altre volte sembra che siano insormontabili con le nostre sole forze.

È importante non rimanere bloccati nella sensazione di impotenza che proviamo di fronte alle difficoltà che non riusciamo a superare.

Bisogna mobilitare tutte le nostre risorse per affrontare le avversità, anche per chiedere aiuto.

Certe volte purtroppo si tratta di situazioni che non possiamo controllare e che subiamo.

Ciò che possiamo fare è trasformare le avversità in opportunità.

Lo so che sembra una frase da baci Perugina e non voglio affatto dire che sia semplice. Ma una cosa è certa: se non ci provi non ci riesci.

TRASFORMARE LE AVVERSITÀ IN OPPORTUNITÀ

Innanzitutto devi modificare la prospettiva da cui osservi la situazione.

Se sei al centro del ciclone, sei molto coinvolto, potresti non analizzare la situazione in modo lucido.

Cerca di osservare la situazione dall’esterno, come se la tua vita fosse un film e tu fossi una telecamera che sta riprendendo.

Osservala senza giudizio, guardando da ogni prospettiva possibile.

Valuta quindi tutte le possibilità che hai in questa situazione: ad esempio, se per lavoro sei costretto a viaggiare con mezzi pubblici per ore, invece di avvilirti per tutte le ore perse in questo modo, pensa a come sfruttare a tuo favore questa situazione. Potresti approfittarne per studiare, lavorare, leggere qualcosa che ti interessa, o se hai la connessione per guardare quella serie tv che non hai mai tempo di vedere, o se puoi telefonare, puoi sentire le persone che non hai mai il tempo di chiamare.

Trova un modo per rendere utile quella situazione da cui non puoi fuggire.

Cogli ogni opportunità per crescere.

La pandemia sta scuotendo tutto ciò a cui siamo abituati.
Questo è il momento giusto per fermarci e riflettere su molti aspetti della vita. Trasformare questa avversità in opportunità di crescita.

Ti do un mio spunto di riflessione, vista la situazione attuale:

Dove ci stava portando la routine che stavamo vivendo?

Lo stile di vita industriale stava portando alla distruzione del pianeta, ce ne siamo accorti? Sì, ma nonostante ciò non ci siamo fermati. L’inquinamento causa malattie, i ghiacciai si sciolgono, fenomeni di catastrofi naturali sono sempre meno rari, ma nulla di tutto ciò ci ha portato a mettere in discussione il modo di vivere dell’umanità.

Inoltre, il mondo che ci siamo costruiti ci costringe a correre ogni giorno, tutto il giorno, dimentichi di ciò che realmente conta e senza coltivare dei sani valori. E per sani intendo l’amore, la compassione, la fratellanza, il bene collettivo, la crescita personale (che non è lo sviluppo spropositato dell’Ego)…

Abbiamo dimenticato l’importanza di un abbraccio o di un bacio, di un gesto d’affetto o di generosità, di essere tutti diversi ma con eguali diritti, che la diversità può essere ricchezza e che non è necessario pensarla tutti allo stesso modo, ma è necessario avere il massimo rispetto per gli altri, oltre che per se stessi.

Abbiamo lasciato che comandassero tutto le grandi potenze politiche, bancarie e farmaceutiche, a cui interessa solo acquisire maggiore potere e ricchezza, a scapito del popolo. E cosa resta loro adesso tra le mani? Solo la polvere di ciò che hanno accumulato.

I soldi e il potere danno solo l’illusione di valere qualcosa. E forse ora se ne renderanno conto anche loro.

A che serve sforzarsi una vita solo per accumulare soldi, potere, oggetti o l’approvazione di qualcuno?

Il nostro ultimo giorno potremmo scoprire di aver sprecato la nostra vita.

Questa pandemia ci ha costretti a fermarci, riflettere e si spera, aggiustare il tiro.  È l’occasione per mettere in discussione tutto, tenere ciò che è sano e buttare il resto. Ricostruire la vita umana, su basi più sane.

Per riflettere sulla vita e sul nostro compito, sul contributo che possiamo dare in questa vita alla collettività o ai nostri cari.

Se vuoi contattarmi, scrivimi su whatsapp o chiama per richiedere un appuntamento: 091.8778385.

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