La violenza sessuale (e non soltanto quella) è un evento che segna l’individuo per tutta la vita.
In seguito ad una violenza, la persona che l’ha subìta può sviluppare disagi e anche disturbi, derivanti dall’evento traumatico. In questi casi è bene che la vittima si rivolga ad uno psicologo, per far sì che il trauma non vada ad intaccare la qualità del suo benessere mentale e fisico.
In questo articolo voglio in particolare soffermarmi su un antecedente della violenza sessuale.
In alcuni casi, chi violenta è un partner (marito, fidanzato, partner occasionale) il quale non si rende neanche conto di stare mettendo in atto una violenza.
Com’è possibile? Per l’idea molto diffusa che se una donna dice NO in realtà vuole dire SI. QUESTO E’ ASSOLUTAMENTE SBAGLIATO.
Se una donna dice “No” “Mi stai facendo male” “Fermati” o lo fa capire coi gesti, respingendo, non essendo convinta etc., qualunque affermazione o comportamento che indichi una negazione di quell’atto (qualunque esso sia), significa esattamente quello che stanno dicendo, ossia che TI DEVI FERMARE, CHE STAI FACENDO MALE, CHE NON LO VUOLE!!!!
Chissà perchè invece, si pensa che la donna anche se dice di no, in realtà lo vuole, è consenziente, le piace… e così via. Questo è ciò che il violentatore pensa, non quello che pensa lei.
Questi casi, in cui il violentatore non si rende neanche conto di stare attuando una violenza, e in cui la vittima conosce bene il violentatore e capisce o sa che non si è reso conto, è terribile, perchè porterà alla vittima, oltre al trauma della violenza, anche l’incapacità di elaborarlo perchè si sentirà pure in qualche modo colpevole. Colpevole perchè non è riuscita a fermarlo, a farsi capire..
E’ anche importante dire che quando la donna durante l’atto non si ribella (magari dopo l’insistenza) non è perchè ha cambiato idea o le sta piacendo, ma perchè è sotto shock per il trauma, o debole, o sottomessa, ma ancora più probabilmente assente. Infatti, uno dei meccanismi di difesa primari in questi casi, che automaticamente viene messo in atto dalla vittima per proteggersi dall’evento traumatico, è la dissociazione. È assente, così in qualche modo non “vive” il trauma.
In realtà il trauma c’è lo stesso, e questo meccanismo di difesa può diventare molto pericoloso per la psiche.
Questo articolo è rivolto sia alle vittime sia a chi ha messo in atto la violenza:
- per le vittime: non sentitevi in colpa se vi siete sentite forzate e violentate, anche se si tratta del vostro partner. Voi non avete nessuna colpa, e nn c’è nulla di cui vergognarsi. Dovete solo prendervi cura di voi stesse, elaborando il trauma e le conseguenze che vi ha causato, nella vostra vita sociale e privata. Rivolgetevi ad uno psicologo per farvi supportare.
- per chi ha violentato, anche se senza rendersene conto: fatevi un esame di coscienza, e pensate a tutte le volte che avete “forzato” la vostra donna, alle volte che vi ha detto no e non le avete creduto e avete continuato. Rendetevi conto di ciò che avete fatto, e chiedete almeno scusa per il danno che avete causato. E se state ancora con queste sante donne, cercate di porre rimedio. E soprattutto, non fatelo mai più.
Se sei una donna che ha subìto violenza e hai bisogno di supporto gratuito urgente a Palermo, contatta il Telefono donna o l’Ass. Le Onde. Se non sei di Palermo cerca il centro antiviolenza più vicino qui .
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