Quando si soffre di Attacchi di Panico

attacchi di panico

Tabella dei contenuti

Perchè vengono gli attacchi di panico

Immagina un sistema di sicurezza che serve per avvertire in caso di pericolo. Se non funziona bene, scatta ad ogni minimo input: per esempio un sensore che funziona male fa partire l’allarme appena una mosca vi si poggia sopra.
Il nostro sistema psicofisico ha un suo sistema di allarme, quando si soffre di attacchi di panico è come se questo sistema fosse andato in tilt e funzionasse male. Per questo motivo scatta l’allarme per qualunque stimolo.
Quando scatta “l’allarme” dentro il nostro sistema, si manifestano una serie di sintomi fisiologici, emotivi e comportamentali, come ad esempio la tachicardia, la sensazione di mancanza d’aria, la sensazione di pericolo, la paura e l’angoscia che stia per succederci qualcosa di brutto, l’evitamento di situazioni-stimolo che altre volte pensiamo ci abbiano suscitato queste sensazioni, etc.

Quindi dobbiamo considerare l’attacco di panico come uno stato di allarme, una sensazione di pericolo avvertita dal nostro sistema psicofisico che fa scattare le reazioni dovute alla paura, che spesso sono quelle di fuga o paralisi.
Il corpo reagisce come se fosse in pericolo, anche se questo pericolo effettivamente non c’è. 

Se si soffre di attacchi di panico, è importante tenere presente questo: non stiamo per avere l’infarto, non stiamo impazzendo, non stiamo smettendo di respirare etc… Sono sensazioni dovute allo stato di allarme.

Comprendere questo ci aiuta a ridurre la paura che sta alimentando l’attacco di panico.

Non è la situazione a causare l'attacco di panico

Una cosa importante da tenere in considerazione è che nel 90% dei casi non è la situazione in cui si manifesta l’attacco che lo causa.

Gli attacchi di panico a volte avvengono quando l’ansia diventa così forte da sfociare in un attacco di panico, ma spesso si manifestano mentre siamo tranquilli, ad esempio mentre dormiamo o in situazioni di tranquillità, a prescindere da quello che stiamo facendo. Soprattutto i primi attacchi.

Questo dimostra che l’attacco non dipende dalla situazione in cui ci troviamo. 

Perciò non dipende dal fatto che siamo al supermercato, non dipende dal fatto che siamo con qualcuno, non dipende dal fatto che stiamo guidando…cioè non dipende dalla situazione attuale in cui ci troviamo.

È importante tenere presente questa cosa perché purtroppo accade che si associa inconsciamente l’attacco alla circostanza in cui abbiamo avuto il primo o altri attacchi di panico. Ciò ovviamente fa sì che quelle situazioni per noi diventino ansiogene, perchè abbiamo paura che lì o in quella situazione avremo un altro attacco. E proprio questa paura farà sì che si manifesti l’attacco tanto temuto. Questo confermerà la nostra ipotesi rendendola sempre più “vera”. Saremo sempre più spaventati da quella situazione, per questo ci provocherà sempre più ansia e scatenerà più facilmente il panico. Ciò ci porterà quindi ad evitarla.

Ad esempio se c’è venuto un attacco di panico mentre eravamo al supermercato a fare la spesa, finiremo per evitare di andare a fare la spesa, oppure se ci trovavamo in presenza di alcune persone o in dei luoghi specifici finiremo per evitarli, o ancora peggio eviteremo di uscire di casa. Se è successo alla guida, inizieremo ad avere paura di guidare…e si finisce per evitare prima una cosa, poi un’ altra cosa…poi troppe cose, luoghi, persone e situazioni.
Per questo motivo, se non si interviene, si finisce per limitare fortemente la propria vita. 

È così che vuoi vivere?

Cosa fare per ridurre o liberarsi degli attacchi di panico

Alla base della dell’attacco di panico ci sono una o più paure, di cui spesso non siamo neanche consapevoli. Quindi cosa dobbiamo fare?

Attraverso un percorso psicologico personalizzato, con l’aiuto dello psicologo, possiamo acquisire la capacità di imparare a gestire la paura, ridurla e non esserne più vittima.

Si agisce sulla causa che scatena gli attacchi di panico, con l’obiettivo di tornare a vivere bene.

Spesso si interviene sull’ansia e sugli attacchi di panico con la via che sembra più breve e semplice, ossia cercando di eliminarne i sintomi, e gli effetti, attraverso gli psicofarmaci.

Peccato però che questo non risolva il problema. Perché non lo risolve?

Perchè in questo modo non stiamo agendo sulla causa ma stiamo agendo solo sull’effetto. Anche se dovesse avere un effetto nell’immediato, non va bene a lungo termine, perché comunque non stiamo agendo sulla causa che scatena gli attacchi di panico. Per altro, assumere psicofarmaci per lungo tempo è sconsigliato: portano dipendenza, e inoltre nel tempo l’effetto diminuisce.

Allora cosa bisognerebbe fare per riuscire a ridurre e magari liberarsi degli attacchi di panico?

Non c’è una scorciatoia facile e comoda. Bisogna avere la voglia e il coraggio di lavorare su se stessi, investendo sul proprio benessere, intraprendendo un percorso psicologico in cui si affrontano le proprie paure, angosce e difficoltà (anche se pensiamo di non averne, saranno sicuramente in profondità e quindi inconsce), in modo tale da agire sulle cause che portano a quegli stati d’ansia e quindi agli attacchi di panico.

Nel frattempo ecco alcuni consigli:

  1. Allenati a riconoscere i tuoi stati emotivi;
  2. Fai esercizi di rilassamento (ti consiglio questo qui) una volta al giorno almeno;
  3. Impara la respirazione profonda e mettila in atto ogni volta che inizi a sentirti in ansia;
  4. Scegli alcune immagini mentali che ti rasserenano, come ad esempio un bel ricordo (la sensazione piacevole che hai provato) o qualcosa che ti piace guardare (per esempio un tramonto e la sensazione di serenità che ti dà), impara a visualizzarle facilmente e a “sentire” quelle sensazioni;
  5. Quando inizi a sentirti in ansia, concentrati sul respiro e sull’immagine mentale su cui ti sei allenata/o. Allontana i pensieri catastrofici e l’idea che arriverà un altro attacco, e ricorda che è solo paura e che se la nutri crescerà, ma se la ignori tenderà a svanire;
  6. Coltiva pensieri positivi e smetti di nutrire i pensieri catastrofici.

Come si svolge un percorso psicologico per affrontare gli attacchi di panico

Attraverso un percorso psicologico possiamo imparare a modificare le risposte fisiologiche ed emozionali come ad esempio la tachicardia, i tremori etc., a modificare i pensieri disfunzionali, che sono quelli che inducono all’evitamento delle situazioni per paura degli attacchi di panico e a modificare il comportamento manifesto (ossia l’evitamento di queste situazioni e di conseguenza l’impossibilità nel fare alcune cose).

Il percorso psicologico con la Dott.ssa Di Leonardo:

gli incontri si possono svolgere in studio o online; il numero di sedute non è stabilito a priori, in quanto ogni percorso è personalizzato e dipende dal singolo individuo, da ciò di cui ha bisogno e dei suoi tempi.
Ogni seduta ha una durata di 50 minuti (tranne la prima che serve solo per inquadrare il problema e stabilire insieme come affrontarlo) e solitamente è bene fare una o 2 sedute alla settimana, fino a quando sarà necessario.

Inoltre se soffri di fobie specifiche, ad esempio claustrofobia, paura di guidare, delle altezze, di volare, la Dott.ssa Di Leonardo è l’unica a Palermo che utilizza (quando opportuno) un metodo innovativo attraverso l’utilizzo della Realtà Virtuale, per affrontare e risolvere/ridurre più velocemente questo tipo di problemi.

Puoi prenotare un primo colloquio richiedendolo con un messaggio whatsapp o prenotando direttamente cliccando qui scegliendo giorno o ora, in base agli spazi disponibili.

Segui i video della Dott.ssa Di Leonardo su questo argomento su Tik Tok e sugli altri social.

Condividi articolo

Facebook
Twitter
WhatsApp
Email